Una volta la pubblicità veniva sparata nel mucchio, ad esempio attraverso uno spot televisivo che chiunque si trovava davanti allo schermo guardava. Un uomo poteva imbattersi ad esempio in una pubblicità di un assorbente femminile. Oggi è possibile evitare una situazione simile, “sparando” la propria pubblicità solo ad un target ben preciso. Questo grazie al social advertising, definibile come una pubblicità attraverso delle inserzioni, che siano banner o contenuti vari, che compaiono sui celebri social network. Praticamente quasi chiunque ha almeno un profilo social al giorno d’oggi e oggi qualunque impresa ha interesse ad avvicinarsi al social advertising, spesso scelto come unico canale per farsi pubblicità.
Si tratta di uno strumento assai performante proprio grazie alla mole di dati che possiedono i social, che targettizzano precisamente i destinatari dell’inserzione. Attraverso Facebook e Instagram si possono raggiungere milioni di persone che hanno un interesse per ciò di cui ci occupiamo lavorativamente, che sia esplicito o ancora latente. Ecco che l’investimento in pubblicità sarà ben ripagato se concretizzato da professionisti competenti del settore. Anche perché proprio il fatto che chiunque fa social advertising rende indispensabile sapersi distinguere e risaltare nella massa.
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In pratica il social advertising non fa altro che scegliere il pubblico al quale mostrare la nostra pubblicità selezionandolo in base alle sue caratteristiche, che siano anagrafiche (età, sesso, luogo in cui vivono) o di preferenze e interessi. Ogni operazione che compiamo sui social network viene memorizzata e sfruttata per questo fine. Ecco perché sponsorizzare in maniera adeguata un contenuto su Facebook o Instagram ci consente di raggiungere risultati eccellenti nel conquistare nuovi clienti.
Altro punto a favore del social advertising è l’estrema semplicità d’uso. Chiunque, anche con limitate competenze informatiche può creare un’inserzione in maniera intuitiva. Le piattaforme dei social network mettono infatti a disposizione facili percorsi per la creazione di sponsorizzazioni. L’importante è però effettuare preventivamente un’analisi del nostro target di riferimento. Chi può essere interessato ai beni o ai servizi che proponiamo? Quanto più specifico e definito sarà il target che creeremo per l’inserzione migliori saranno i risultati che andremo ad ottenere. Questo perché non potrà quasi mai capitare di mostrare la nostra inserzione ad una persona che non risulterà per nulla interessata a ciò che facciamo.
Come si definisce il nostro target?
Come già anticipato, nel preparare un’inserzione dovremo definire il nostro target in base a caratteristiche come età, esso, luogo di residenza o di lavoro, lingua e livello di istruzione. Si passerà poi a definire interessi come hobby, sport preferiti e tutte cose che i social attribuiscono alle persone attraverso i “Like” che queste ultime lasciano sulle loro piattaforme. Contano molto anche le adesioni a determinati gruppi e i contatti allacciati.
Come si crea un’inserzione sponsorizzata?
Una volta definito il nostro target andremo ad occuparci dell’inserzione vera e propria. Che corrisponde di fatto al contenuto da creare per veicolare la pubblicità. Il consiglio principale a questo proposito è quello di creare diversi contenuti per diversi pubblici, proprio per sfruttare al massimo i vantaggi che ci vengono offerti dai dati che possiedono i social network. Realizzare un contenuto generalista e unico potrebbe farci fare un passo indietro in termini di efficacia della campagna. Anche la creazione del contenuto è semplice e intuitiva grazie ad un processo guidato step by step messo a disposizione dalle piattaforme.
Espressione molto popolare tra i social media manager, la “Call to action” è un elemento cruciale per convertire il nostro investimento in social advertising in risultati tangibili e concreti. Con esso invitiamo il nostro potenziale cliente ad agire, che sia acquistando i nostri prodotti o anche solo lasciando il suo indirizzo e-mail per ricevere le nostre proposte commerciali.
Ma come si fa a capire qual è la Call to action giusta da applicare all’inserzione? Anche questa volta dovremo compiere un’analisi del nostro target, capire qual è il suo “problema” irrisolto al quale noi possiamo porre rimedio. L’invito all’azione può essere di molteplice natura: alle Call to action già citate potremmo aggiungere l’iscrizione alla nostra newsletter, la richiesta di un test del nostro prodotto oppure lo scaricamento della nostra app gratuita. Le caratteristiche chiave di una buona “Call to action” sono due: sintesi e il risultare di grande effetto. Occorre esaltare nell’inserzione tutti i nostri punti di forza, ciò che ci rende unici e diversi dalla concorrenza.
Come gestire una pagina Facebook o Instagram?
Premesso che ogni social network ha le sue caratteristiche peculiari e il proprio pubblico, possiamo ora fornire qualche indicazione generale a riguardo. Sarebbe bene rivolgersi ad un social media manager quando non si può delegare la gestione ad una risorsa interna alla nostra azienda. Sembra un lavoro da poco ma occorre creare grafiche, contenuti testuali, moderare i commenti, lanciare le inserzioni sponsorizzate e così via.
Ecco perché bisogna disporre di una serie di skill anche molto diverse tra loro, oltre che di inventiva e strategia. Come abbiamo spiegato per le inserzioni, per scegliere come gestire la nostra pagina social occorre analizzare il nostro business, quanto e come siamo presenti on line, che prodotto proponiamo e chi sono i nostri competitor. Solo dopo passeremo all’elaborazione di un “piano editoriale”, che dispiegherà la nostra strategia di comunicazione. È fondamentale scegliere i valori che vogliamo comunicare e incarnare, che tipo di target vogliamo raggiungere, stabilire quali sono i punti di forza del nostro prodotto per poi valorizzarli. E, last but not least, decidere che risultati vogliamo raggiungere in termini numerici (verificabili coi cosiddetti KPI, per intenderci).
È il calendario editoriale a rendere concreto il nostro piano editoriale, programmando precisamente la pubblicazione dei nostri contenuti. L’ultimo step, quello che materializza tutto il lavoro precedente, è la produzione dei post. E oggi ci troviamo davanti solo l’imbarazzo della scelta: contenuti grafici, foto singole o in galleria, sondaggi, GIF, video e così via. Oltre naturalmente a tutta la fondamentale componente testuale.
Dopo un determinato arco di tempo andremo a misurare i risultati tramite le statistiche delle nostre pagine social. In tal modo capiremo anche quali sono i post che hanno funzionato meglio per riproporne di simili in futuro.